credo fermamente che se la scuola italiana assumesse soltanto insegnanti davvero appassionati al proprio mestiere e soprattutto capaci di andare incontro alle esigenze dei ragazzi che hanno dinnanzi, forse si tornerebbead andare a scuola tutti quanti con una maggiore voglia di imparare. invece no. abbiamo nelle nostre scuole, per i nostri figli, insegnanti del 15-18, demotivati e annoiati. i salari sono quel che sono ma ci stanno anche le lementele al riguardo...senza riflettere sul fatto che l'80% dei giovani oggi lavora con un contratto a tempo determinato oppure coco oppure non riesce a trovare lavoro. ci si massacra la schiena per 700 euro al mese quando il mantenimento materiale mensile di un essere umano italiano ne pretende ALMENO IL DOPPIO. e quei pochi insegnanti giovani a cui viene data una grande possibilità che fanno? la buttano nel cesso. che vergogna! ma da loro io non posso che imparare. imparare a non essere come questi inutili docenti capaci solo di scaldare il posto in cattedra.
mi limito ad insegnare le cose che so e che amo. e cerco in ogni lezione, seminario o workshop che sia di farvi appassionare all'argomento, di farvi capire davvero e di mostrarvi la bellezza delle cose sfuggente e sbarazzina. e soprattutto cerco la comunicazione con voi. il mio linguaggio è sempre molto semplice allo scopo di non creare inutili barriere e incomprensioni tra me e voi.
come voi, a mio tempo sono stata un'allieva anch'io e a volte ancora mi capita di esserlo. e tra i miei prof ne ricordo alcuni con grande affetto e stima. il primo fra tutti il prof di arte del liceo: a sua volta pittore riuscì a portarmi dalla media del 3 a quella dell'8! mi mostrò la reale espressività dell'arte e il suo significato più recondito. tanto che poi infatti ho studiato arte all'università. un grande uomo ragazzi! davvero grande. a 17 anni avevo capito grazie a lui i concetti filosofici che nascondono le opere di marcel duchamp. che meraviglia.
un altro insegnante importante è stato quello di filo. quanto amavo la filosofia! e quanto era bravo lui a farmela capire! con le parole più semplici del vocabolario. grazie filippo.
la letteratura poi è sempre stata uno dei miei più grandi amori...da dante a baricco da catullo a baudelaire e rimbaud fino a ungaretti...senza fiato. solo il seicento italiano mi fiacca piuttosto bene...e dei contemporanei non considero letteratura la spazzatura targata stile briget jones. e anche per la letteratura sono stata fortunata perchè le mie insegnanti erano davvero brave. poi matematica, scienze, geografia chimica e simili sono una grande capra! perchè? la risposta la lascio a voi.
la fotografia è un'insegnamento a parte. un diamante nei rottami per me. tanti professionisti mi hanno insegnato e trasmesso grandi verità che ora io riporto a voi. e la più grande verità è che insegnare fotografia senza essere fotografi e come fare il bucato con il fango. nelle nostre illustri università si parla tanto di realismo fotografico, mezzo oggettivo e via dicendo senza capirci in realtà proprio niente. carissimi e illustri accademici prima di sparare a zero sulla fotografia provate a prendere in mano una reflex e a scattare davvero una foto! forse è la volta buona che capite davvero cosa significa fotografare. e potreste anche riuscire ad insegnare qualcosa di utile ai vostri allievi che spendono migliaia di euro ogni anno in tasse, vitto e alloggio per imparare aria inutile! il niente. ma non importa perchè tanto qui da noi l'importante è scaldare la sedia della cattedra. e io vi compatisco per i libri pieni di parole senza riscontro pratico che le grandi case editrici vi lasciano pubblicare. a volte mi sembra di trovare più fedele senso umano e critico in una pagina di fabio volo che in un saggio riccamente ricamato sulle idee della fotografia. ma il problema è che siete anche piuttosto ottusi poichè appena qualcuno vi sbatte la verità in faccia girate i tacchi e lo aggiungete nella lista neri dei professionisti, quelli che sanno ma che "non debbono parlare" perchè altrimenti finiscono per sputtanarvi la carriera. direi che non potete che farmi pena.
un grande uomo che conoscevo, docente del dams di bologna, non è mai rientrato in questa vile categoria di professori ruba soldi e imbonitori.
caro prof, a te dedico questi miei pensieri, e forse un giorno ti dedicherò il mio prossimo libro.
ti ricordi che buone le nostre tagliatelle con stefano e le risate? ti mando un bacio lassù. e ti immagino con il tuo cappello e il tuo sigaro mentre sorridi di noi. ciao sandro. ciao grande uomo.
venerdì 14 marzo 2008
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1 commento:
Ciao Vale, non smetterò mai di dirti quanto ti reputo una grande e bella persona! Sottoscrivo tutto quello che hai detto...ed inoltro aggiungo che lo so che al momento giusto ci lascerai andare, ci lascerai prendere il volo, è giusto così come scrivi tu. Ma questo non toglie che nel nostro cuore resterà il ricordo di una prof speciale che ci ha insegnato e passato parte del suo sapere così come i professori che tu hai avuto durante la tua carriera di allieva e che ringrazi.
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