giovedì 27 marzo 2008

NUDO di ROSSO VESTITO-COCCINELLA

“Raccontami una storia” disse la giovane farfalla all’anziano asino…
“Non conosco storie mia cara amica, se non una soltanto…”
“Racconta, ti prego…”
“C’era una volta tanto tempo fa, in un luogo lontano da noi, una dolce coccinella. Ella aveva perduto a causa dell’incantesimo di una malvagia e invidiosa strega le proprie macchiette nere ed era stata quindi rinchiusa in una gabbia per l’eternità.
Ogni giorno, per tutto il giorno, la coccinella piangeva nella gabbia tanto che le lacrime le riempivano gli occhi…e non riusciva dunque a vedere nient’altro che la propria infelice condizione, imprigionata e privata della propria identità.
Ma un bel giorno, mentre piangeva, la coccinella udì una soave voce all’interno della propria prigione che le chiese ‘Cara perché tanto dolore? Perché tante lacrime?’
La coccinella aprì gli occhi e vide l’usignolo dinnanzi a lei e rispose ancora singhiozzando ‘Sono prigioniera non vedi? Ed inoltre mi hanno privato delle mie macchiette nere, della mia identità. Sono condannata a restare in questa gabbia per l’eternità, sola e senza mai scoprire chi realmente sono o potrei essere stata…non so far altro che piangere mio caro amico…’ L’usignolo così rispose: ‘Mia cara coccinella voglio svelarti un segreto. Tu non vedi poiché non vuoi vedere. Come ho fatto io ad entrare nella tua gabbia? Così come io sono entrato tu puoi uscire da qui. Non permettere che gli altri vedano o decidano al posto tuo privandoti della tua libertà e del tuo essere. Ora dunque asciuga i tuoi occhi stanchi e vola via! Fuori da questa gabbia, oltre le sbarre. Non indugiare! Poiché al di là del giudizio ci sei tu e soltanto tu. Vivi! Fuori da qui!’
E così la coccinella si asciugò gli occhi e spiegando le sue piccole ali intorpidite volò via, nel mondo, nel futuro a cercar se stessa e le sue macchiette nere.”
“Oh…che bella storia amico asino…ma cosa significa?”
“Mia cara non vuol dire niente…oppure vuol dire tutto. Significa che io sono testardo e vecchio mia bella farfalla e tu non dovresti perdere tempo con le mie storie poiché oggi vivi e domani muori e questo giorno lo devi vivere completamente! Vola come la coccinella dunque e vivi tutto intensamente all’ultimo respiro nella dignità del tuo essere!
Poiché i pazzi siamo noi quando anche il nostro migliore amico ci ha tradito”
Sia la coccinella che la farfalla vissero tutto il tempo che restava loro con il cuore, felici e orgogliose.
La gabbia rimase vuota.
Per l’eternità.

Valentina Cusano

venerdì 14 marzo 2008

caro prof...

credo fermamente che se la scuola italiana assumesse soltanto insegnanti davvero appassionati al proprio mestiere e soprattutto capaci di andare incontro alle esigenze dei ragazzi che hanno dinnanzi, forse si tornerebbead andare a scuola tutti quanti con una maggiore voglia di imparare. invece no. abbiamo nelle nostre scuole, per i nostri figli, insegnanti del 15-18, demotivati e annoiati. i salari sono quel che sono ma ci stanno anche le lementele al riguardo...senza riflettere sul fatto che l'80% dei giovani oggi lavora con un contratto a tempo determinato oppure coco oppure non riesce a trovare lavoro. ci si massacra la schiena per 700 euro al mese quando il mantenimento materiale mensile di un essere umano italiano ne pretende ALMENO IL DOPPIO. e quei pochi insegnanti giovani a cui viene data una grande possibilità che fanno? la buttano nel cesso. che vergogna! ma da loro io non posso che imparare. imparare a non essere come questi inutili docenti capaci solo di scaldare il posto in cattedra.
mi limito ad insegnare le cose che so e che amo. e cerco in ogni lezione, seminario o workshop che sia di farvi appassionare all'argomento, di farvi capire davvero e di mostrarvi la bellezza delle cose sfuggente e sbarazzina. e soprattutto cerco la comunicazione con voi. il mio linguaggio è sempre molto semplice allo scopo di non creare inutili barriere e incomprensioni tra me e voi.
come voi, a mio tempo sono stata un'allieva anch'io e a volte ancora mi capita di esserlo. e tra i miei prof ne ricordo alcuni con grande affetto e stima. il primo fra tutti il prof di arte del liceo: a sua volta pittore riuscì a portarmi dalla media del 3 a quella dell'8! mi mostrò la reale espressività dell'arte e il suo significato più recondito. tanto che poi infatti ho studiato arte all'università. un grande uomo ragazzi! davvero grande. a 17 anni avevo capito grazie a lui i concetti filosofici che nascondono le opere di marcel duchamp. che meraviglia.
un altro insegnante importante è stato quello di filo. quanto amavo la filosofia! e quanto era bravo lui a farmela capire! con le parole più semplici del vocabolario. grazie filippo.
la letteratura poi è sempre stata uno dei miei più grandi amori...da dante a baricco da catullo a baudelaire e rimbaud fino a ungaretti...senza fiato. solo il seicento italiano mi fiacca piuttosto bene...e dei contemporanei non considero letteratura la spazzatura targata stile briget jones. e anche per la letteratura sono stata fortunata perchè le mie insegnanti erano davvero brave. poi matematica, scienze, geografia chimica e simili sono una grande capra! perchè? la risposta la lascio a voi.
la fotografia è un'insegnamento a parte. un diamante nei rottami per me. tanti professionisti mi hanno insegnato e trasmesso grandi verità che ora io riporto a voi. e la più grande verità è che insegnare fotografia senza essere fotografi e come fare il bucato con il fango. nelle nostre illustri università si parla tanto di realismo fotografico, mezzo oggettivo e via dicendo senza capirci in realtà proprio niente. carissimi e illustri accademici prima di sparare a zero sulla fotografia provate a prendere in mano una reflex e a scattare davvero una foto! forse è la volta buona che capite davvero cosa significa fotografare. e potreste anche riuscire ad insegnare qualcosa di utile ai vostri allievi che spendono migliaia di euro ogni anno in tasse, vitto e alloggio per imparare aria inutile! il niente. ma non importa perchè tanto qui da noi l'importante è scaldare la sedia della cattedra. e io vi compatisco per i libri pieni di parole senza riscontro pratico che le grandi case editrici vi lasciano pubblicare. a volte mi sembra di trovare più fedele senso umano e critico in una pagina di fabio volo che in un saggio riccamente ricamato sulle idee della fotografia. ma il problema è che siete anche piuttosto ottusi poichè appena qualcuno vi sbatte la verità in faccia girate i tacchi e lo aggiungete nella lista neri dei professionisti, quelli che sanno ma che "non debbono parlare" perchè altrimenti finiscono per sputtanarvi la carriera. direi che non potete che farmi pena.
un grande uomo che conoscevo, docente del dams di bologna, non è mai rientrato in questa vile categoria di professori ruba soldi e imbonitori.
caro prof, a te dedico questi miei pensieri, e forse un giorno ti dedicherò il mio prossimo libro.
ti ricordi che buone le nostre tagliatelle con stefano e le risate? ti mando un bacio lassù. e ti immagino con il tuo cappello e il tuo sigaro mentre sorridi di noi. ciao sandro. ciao grande uomo.

giovedì 13 marzo 2008

qualcuno mi ha appena scritto...

"mi colpiscono la passione, la poesia, i colori, i non colori...potresti fare 1000 foto ad uno stesso soggetto e ogni foto renderla particolare ed interessante, mai uguale all'altra perchè il tempo passa, la luce cambia e ogni essere vivente è importante e particolare in ogni istante..."

cara marzia... cari tutti...tutti tutti.

vorrei fosse sempre semplice e vorrei tenervi sempre con me. tutti!
ma non posso e presto anche voi lo capirete. come una madre con i suoi figli sarò "costretta" a lasciarvi andare verso le vostre vite, verso voi stessi. e vi auguro di essere felici in ciò che fate. questo soltanto mi importa. ma qui probabilmente ci sarà sempre una pagina di diario bianca in attesa delle vostre parole, delle vostre emozioni e dei vostri percorsi fatti o attesi.
vorrei avere anche più tempo da dedicarvi ma il lavoro non me lo permette e tutto quello che ho ve lo dedico sempre con energia e interesse. e spesso anche trascurando la mia vita privata...ahimè!
ma se mi guardo indietro non ho rimorsi e custodisco amore intenso dove so meglio tenerlo.
a piccoli passi vi osservo mentre procedete. mentre scattate, mentre mi acoltate, mentre vi mostro una foto, mentre bestemmiamo in camera oscura e mentre la magia si avvera tra le nostre mani. credo che sviluppare per la prima volta una propria pellicola e poi tenerla tra le mani in controluce per vedere se qualcosa c'è, sia come il colpo di fulmine quando ti svegli una mattina metti giù i piedi dal letto ti fermi un attimo e ti rendi conto di essere innamorato. di un altro essere umano. della vita. del tuo lavoro.
vorrei che fosse più semplice essere fotografi oggi, ma non lo è. ed è giusto che sia anche così.
le sfide a noi piacciono.
poco alla volta. a piccoli passi. dove eravate 8 mesi fa?
e dove sarete tra 1 anno?
le sfide a noi piacciono.

mercoledì 5 marzo 2008

da me a te.

io credo che la dignità faccia tanta differenza nel mondo dell'arte. prima di tutto per se stessi e poi verso gli altri. non sono nata altruista ma provo ad esserlo. anche quando sono proprio "i grandi amici" ad affondare gli artigli nel tuo cuore. anche quando dai tutto il tuo sapere, la tua passione, la tua fiducia e l'altro ti ringrazia con suprema ignoranza e marcata cattiveria. spesso la cattiveria segna le scelte di colui che "ignora". ognuno viva nel suo brodo! ma faccio in modo che il mio sia buono. per me. con il tempo ho imparato a gestire la mia vita in maniera più scaltra. e questo l'ho imparato dalla professione e dalla vita privata. e se ho preso grandi calci nel culo, soprattutto da chi non me li aspettavo, adesso scelgo differentemente. qualcuno lo restituisco anche. magari più forte e altri invece li tengo nel cassetto. a portata di mano.
e a te che mi scrivi, a te che mi leggi soltanto, a te che mi ascolti durante una lezione, a te che incontro nelle mie fotografie, a te che scelgo per le mie fotografie, a te che vedo e a te che guardo, a te che mi ami e a te che amo...io vivo la fotografia poichè essa mi fa vivere.
e se te che ora mi stai leggendo, anche solo una volta hai provato piacere mentre scattavi una fotografia e hai sentito quell'intenso e fuggente brivido nella schiena...confesso soltanto che mi fai felice.
qui sta il motivo per cui trasmetto la mia vita a chi mi segue e mi sta accanto. perchè forse le cose che ho imparato prima di te potranno esserti utili.

perchè forse le emozioni che ho provato io le puoi provare anche tu.