è passato un poco di tempo dall'ultimo post che ho scritto...avevo 31 anni e oggi invece riprendo a scrivere che ne ho 32. non è cambiato niente. solo che qualcuno mi ha scritto, passion, e mi ha lasciato senza parole. ti ringrazio tantissimo. so chi sei e rispetto la tua privacy. ma sappi che spesso ti ritroverai nelle parole che scrivo in questa sorta di diario. a volte professionale, a volte creativo, e spesso personale.
non è per niente facile oggi essere un fotografo di mestiere. sembra una professione tanto affascinante, ma è anche tanto complessa e difficile. pro e contro. compromessi e soddisfazioni. difficoltà e gioie. direi anche creatività e art director, photo editor, direttori artistici, agenti e crisi generale.non dimentichiamo l'ignoranza e l'arroganza. spesso facciata A di un collega invidioso che nella facciata B mostra spietata concorrenza disonesta. purtroppo è un po' così in tutti i campi in realtà, e questo è uno dei motivi per i quali il mondo della fotografia a volte appare per quel che è: niente di speciale. questo per dire che la fotografia in sè non ha nessun tipo di valore se dietro di essa non viè un soggetto pensante. un cuore che batte davvero. un occhio vivace e curioso.
un bacio ai miei colleghi, anche a quelli che non lo meritano. vi perdono. non è colpa vostra.
e infine, a passion dico una piccola cosa...le coccinelle possono volare.
buonanotte...
lunedì 25 febbraio 2008
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2 commenti:
A volte penso che aver scoperto questa passione non sia stato un caso.. forse il destino mi ha portata a percorrere piccoli passi che mi hanno avvicinata a questo mondo senza che me ne rendessi nemmeno conto.
E poi la scoperta di nuove emozioni, prendere in mano la vecchia fujica del papà, pulirla dalla polvere e veder nascere da essa immagini che non aspettavo, non cercavo.
Oggi so guardare. So scegliere l'istante e l'inquadratura. So creare con luce. Mi viene un brivido al pensiero.
Forse non sarò una fotoreporter o un'artista rinomata. Ma quando sono in studio e riesco a cogliere il sorriso di un bambino, a comunicare con lui attraverso la macchina fotografica, giuro che sento di essere felice.
Grazie Vale. Non sarebbe stato lo stesso se tu non mi avessi dato il via.
Anni e anni fa lessi un racconto di Bontempelli "la scacchiera davanti allo specchio", un racconto alquanto fanciullesco considerandolo superficialmente tanto quanto potrebbe sembrarlo di primo acchito "Il piccolo principe" , eppure contiene il prezioso concetto e significato che umilmente personalmente rapporto alla professione del fotografo. Un mondo a parte, invisibile a tratti, visto con occhi personali, attribuendogli una vita segreta che il piu delle volte non viene palesata nè compresa. Ma poco mi importa di suddetta comprensione od incomprensione.
Mi ricordo la prima macchina fotografica, una F della Nikkon, abbandonata in uno dei tanti scatoloni in cantina, in una ratatouille di oggetti impolverati giacere nelle loro piccole tombe, come quegli scatti presi anni addietro in momenti famigliari di felicità quasi sforzata. Di tutti questi ricordi portai via delle polaroid: di un pomeriggio con i miei fratelli a giocare alla palta, completamente nudi e trasformati come piccoli indigeni del continente nero, in pose burlesque meglio di qualsiasi rapprensentazione teatrale sperimentale odierna. Ricordo mia madre corsa fuori in giardino con la macchina fotografica, era ancora bella e mi ricordo le sue risate, negli anni sempre piu rare ed artificiose, come se qualcuno gliele strappasse fuori dalla gola con un cavatorucioli. Il resto credo che si trovi ancora li, nel grande cimitero del fu e non fu, non ci sono piu tornata.
E cosi a 13 anni eccomi a zonzo da un posto all'altro con la nikon, via di casa, da un istituto privato all'altro, lontana mille miglia, con la testa, con il cuore, con la coscenza. Poi ecco gli anni a zonzo per le americhe, sempre con la vecchia dietro, senza esposimentro, con l'ignoranza dell'uso a caso, con pochi criteri e tanti esperimenti. Finchè non incontro la FM2, quella vecchia bastarda che mi ha lasciata a piedi poco tempo fa, lei si che ci sapeva fare, con la chicca dell'esposimetro ecco la facilità. E per me è la gioia di questo strumento, ancora artigianale, come un falegname che scolpisce la sua sedia, o un arrotino che affila le sue lame, o un pittore con la sua tela o un contadino che munge la sua mucca e non va al supermercato. Io non ci capisco niente di questa modernità, non ci voglio capire niente, e quando uso la digitale mi annoio, tutti quei bip trick, rotelline e pulsanti, che palle, poi ti vedi la foto già partorita in un nanosecondo e ti sale ancora piu la noia perchè magari devi rifarla perchè sai già che fa schifo. Eppure per il lavoro si scende a compromessi....come si fa nell'era moderna a lavorare ancora con una scatoletta forgiata in metallo pesante, con tre tasti in croce e pretendere che un ipotetico cliente aspetti le calende greche per avere degli scatti? Lo so, lo so. E con tutta questa spietata concorrenza, tutto questo mercato saturo di immagini, tutti questi squaloni che sembrano facciano parte anchessi del linguaggio "la legge della giungla", fotti che ti fotto, e tutti questi giudizi sparati a zero, tutto questo frenetismo accellerato, questa voglia di emergere a tutti i costi, questo pigia pigia filo intellettuale, uddio non so se ce la farei. Io mi vedo ancora li ad organizzare un viaggio, addentrarmi in qualche remota giungla o su qualche picco himalayano a fare della speologia con la mia macchinetta old style. Questa è la mia ignoranza, sicuramente.
Sono daccordo con te quando asserisci che il valore della fotografia è da attribuire a chi sta dietro l'obbiettivo e muove il mezzo e dona un linguaggio e sopratutto mette magia in quello che fa, un po come in ogni mestiere del resto. Credo anche che ognuno debba andare avanti per la propria strada, con la proprie convinzioni e sogni, senza curarsi troppo di chi gli si agita intorno con sentimenti poco edificanti, il mondo è pieno di ogni specie di virus maligni e le persone ne sono i piu grandi portatori.
Auguri per la mostra di stasera, complimenti per il blog, complimenti per il tuo percorso!
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