“Non conosco storie mia cara amica, se non una soltanto…”
“Racconta, ti prego…”
“C’era una volta tanto tempo fa, in un luogo lontano da noi, una dolce coccinella. Ella aveva perduto a causa dell’incantesimo di una malvagia e invidiosa strega le proprie macchiette nere ed era stata quindi rinchiusa in una gabbia per l’eternità.
Ogni giorno, per tutto il giorno, la coccinella piangeva nella gabbia tanto che le lacrime le riempivano gli occhi…e non riusciva dunque a vedere nient’altro che la propria infelice condizione, imprigionata e privata della propria identità.
Ma un bel giorno, mentre piangeva, la coccinella udì una soave voce all’interno della propria prigione che le chiese ‘Cara perché tanto dolore? Perché tante lacrime?’
La coccinella aprì gli occhi e vide l’usignolo dinnanzi a lei e rispose ancora singhiozzando ‘Sono prigioniera non vedi? Ed inoltre mi hanno privato delle mie macchiette nere, della mia identità. Sono condannata a restare in questa gabbia per l’eternità, sola e senza mai scoprire chi realmente sono o potrei essere stata…non so far altro che piangere mio caro amico…’ L’usignolo così rispose: ‘Mia cara coccinella voglio svelarti un segreto. Tu non vedi poiché non vuoi vedere. Come ho fatto io ad entrare nella tua gabbia? Così come io sono entrato tu puoi uscire da qui. Non permettere che gli altri vedano o decidano al posto tuo privandoti della tua libertà e del tuo essere. Ora dunque asciuga i tuoi occhi stanchi e vola via! Fuori da questa gabbia, oltre le sbarre. Non indugiare! Poiché al di là del giudizio ci sei tu e soltanto tu. Vivi! Fuori da qui!’
E così la coccinella si asciugò gli occhi e spiegando le sue piccole ali intorpidite volò via, nel mondo, nel futuro a cercar se stessa e le sue macchiette nere.”
“Oh…che bella storia amico asino…ma cosa significa?”
“Mia cara non vuol dire niente…oppure vuol dire tutto. Significa che io sono testardo e vecchio mia bella farfalla e tu non dovresti perdere tempo con le mie storie poiché oggi vivi e domani muori e questo giorno lo devi vivere completamente! Vola come la coccinella dunque e vivi tutto intensamente all’ultimo respiro nella dignità del tuo essere!
Poiché i pazzi siamo noi quando anche il nostro migliore amico ci ha tradito”
Sia la coccinella che la farfalla vissero tutto il tempo che restava loro con il cuore, felici e orgogliose.
La gabbia rimase vuota.
Per l’eternità.
Ma un bel giorno, mentre piangeva, la coccinella udì una soave voce all’interno della propria prigione che le chiese ‘Cara perché tanto dolore? Perché tante lacrime?’
La coccinella aprì gli occhi e vide l’usignolo dinnanzi a lei e rispose ancora singhiozzando ‘Sono prigioniera non vedi? Ed inoltre mi hanno privato delle mie macchiette nere, della mia identità. Sono condannata a restare in questa gabbia per l’eternità, sola e senza mai scoprire chi realmente sono o potrei essere stata…non so far altro che piangere mio caro amico…’ L’usignolo così rispose: ‘Mia cara coccinella voglio svelarti un segreto. Tu non vedi poiché non vuoi vedere. Come ho fatto io ad entrare nella tua gabbia? Così come io sono entrato tu puoi uscire da qui. Non permettere che gli altri vedano o decidano al posto tuo privandoti della tua libertà e del tuo essere. Ora dunque asciuga i tuoi occhi stanchi e vola via! Fuori da questa gabbia, oltre le sbarre. Non indugiare! Poiché al di là del giudizio ci sei tu e soltanto tu. Vivi! Fuori da qui!’
E così la coccinella si asciugò gli occhi e spiegando le sue piccole ali intorpidite volò via, nel mondo, nel futuro a cercar se stessa e le sue macchiette nere.”
“Oh…che bella storia amico asino…ma cosa significa?”
“Mia cara non vuol dire niente…oppure vuol dire tutto. Significa che io sono testardo e vecchio mia bella farfalla e tu non dovresti perdere tempo con le mie storie poiché oggi vivi e domani muori e questo giorno lo devi vivere completamente! Vola come la coccinella dunque e vivi tutto intensamente all’ultimo respiro nella dignità del tuo essere!
Poiché i pazzi siamo noi quando anche il nostro migliore amico ci ha tradito”
Sia la coccinella che la farfalla vissero tutto il tempo che restava loro con il cuore, felici e orgogliose.
La gabbia rimase vuota.
Per l’eternità.
Valentina Cusano